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Disturbi del Comportamento nel Bambino e nell’Adolescente

Alcuni bambini e adolescenti che non riescono a comunicare verbalmente il proprio disagio, possono esprimerlo attraverso il comportamento.

I Disturbi del Comportamento si manifestano usualmente con ipocontrollo, scarsa riflessività, difficoltà ad assumere una prospettiva diversa dalla propria e un’incapacità ad attivare processi di pensiero in grado di guidare in modo funzionale il comportamento.

La difficoltà del bambino tende a riversarsi all’esterno, creando un disagio nell’ambiente circostante.  

 I Disturbi del Comportamento si suddividono in:

Disturbi della Condotta (DC): si tratta di una modalità di comportamento ripetitiva e persistente di condotta antisociale, aggressiva e provocatoria con violazione dei diritti fondamentali degli altri o le principali norme o regole societarie appropriate per l’età. Comprendecomportamenti che vanno da aggressioni a persone o animali, alla distruzione della proprietà, alla frode o furto, fino agravi violazioni delle regole.

Disturbo Oppositivo Provocatorio (DOP): si tratta di un disturbo della condotta che si verifica abitualmente nei bambini di età inferiore a 9 o 10 anni ed è caratterizzato da comportamento marcatamente provocatorio e disobbediente, che non include atti di delinquenza o manifestazioni aggressive o antisociali estreme. La caratteristica essenziale di questo disturbo è una modalità di comportamento persistentemente negativistica, ostile e provocatoria. I genitori di bambini con questo disturbo riferiscono di aver perso la propria autorevolezza e il controllo educativo sul figlio: quotidianamente la relazione tra genitori e bambino è centrata sulla provocatorietà e la sfida.

Il Disturbo da Deficit dell’Attenzione e Iperattività (ADHD): è caratterizzato dalla combinazione di un comportamento iperattivo con un livello inadeguato di inattenzione e impulsività rispetto allo stadio di sviluppo del bambino. Tale disturbo si manifesta in almeno due diversi contesti della vita del bambino (casa, scuola, ambienti di gioco) e causa una compromissione significativa del suo funzionamento globale.

 

L’intervento psicologico

Con i bambini molto piccoli, l’intervento terapeutico sarà centrato sulla relazione madre-bambino e/o sulla coppia genitoriale, mentre il bambino più grande e l’adolescente verranno direttamente coinvolti nel processo terapeutico.

 Gli obiettivi dell’intervento con i genitori sono i seguenti:

  • Fornire informazioni sul disturbo del bambino
  • Analisi della situazione problematica
  • Comprendere il significato funzionale del comportamento agito dal bambino (sintomo) all’interno delle dinamiche familiari
  • Incremento della consapevolezza nel genitore delle proprie modalità educative e affettive
  • Comprensione delle proprie emozioni e dei propri comportamenti in risposta a quelli del figlio
  • Identificazione delle priorità emotive e dei punti di forza del bambino/adolescente
  • Incremento delle abilità genitoriali
  • Favorire migliori modalità d’interazione genitori-figli
  • Potenziare il numero di interazioni positive col bambino
  • Prendere provvedimenti coerenti e costanti per i comportamenti inappropriati del bambino.

 Gli obiettivi dell’intervento col bambino/adolescente sono i seguenti:

  • Favorire una maggiore riflessività e coscienza di sé
  • Facilitare l’acquisizione da parte del bambino di una maggiore flessibilità e adattabilità
  • Comprensione dei propri stati emozionali e delle proprie reazioni comportamentali all’interno delle relazioni con genitori, insegnanti e coetanei
  • Migliorare l’autostima e il senso di autoefficacia
  • Migliorare l’integrazione sociale con i pari e con gli adulti
  • Migliorare la tolleranza alle frustrazioni.

Per Informazioni e Appuntamenti

tel. 339 4877828

Dott.ssa Jessica Andruccioli - Via Portofino 2 c - 47838 Riccione - Psicologa Psicoterapeuta - 339 4877828